Paco Cao / Innesti

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Pianta di fico nel Parco del Colosseo
Foto: Progetto Innesti

Questo progetto si sviluppa attorno al concetto di innesto, a partire dalla sua letterale accezione botanica fino ad arrivare alla sua declinazione sociale, per creare una relazione con il patrimonio storico, i processi migratori e con l’impatto dell’azione umana sulla natura.

L’operazione attraverso cui si fa concrescere in una pianta una parte di un altro vegetale della stessa specie o di specie differenti, diviene la metafora perfetta per descrivere ciò che avviene nell’incontro tra popoli e culture, seguendo le traiettorie migratorie che caratterizzano e hanno sempre caratterizzato la storia dell’umanità.

Un innesto – sia esso botanico, biologico, zoologico, meccanico, culturale, linguistico – è per sua stessa natura un esperimento. L’esito non è mai certo o scontato. Un innesto può fallire, o può invece rivelarsi l’origine di un nuovo soggetto interessante, unico, senza precedenti. Rifiuto e accettazione sono concetti fondamentali nella formulazione dell’esercizio.

L’aspetto naturale dell’innesto diventa dunque lo sfondo su cui il progetto di Paco Cao intreccia racconti su diverse tematiche del contemporaneo che ci toccano da vicino: migrazioni, nuove geografie di flora, fauna ed esseri umani, ibridazioni di lingue, culture, cibi e abitudini umane.

Si sviluppa così un racconto e si svolge un esperimento artistico complesso, senza mai dimenticare che ogni forma di innesto è relativa ad un tempo, uno spazio e una comunità specifici e che ciò che per una generazione è esogeno/esotico, diventa col tempo acquisito nella tradizione per le generazioni successive.

Il ficus ruminalis deve il suo nome alla leggenda di Romolo e Remo sulla nascita di Roma. La tradizione tramanda che i due gemelli, figli illegittimi del dio Marte e della vestale Rea Silvia, vennero gettati dentro una cesta affidata alle acque del Tevere che si fermò proprio sotto una pianta di fico, nello stesso punto in cui arrivò la lupa ad allattare i due neonati.

Questa pianta diviene l’esemplare deputato a rappresentare al meglio l’urbe e ad essere oggetto principale dell’innesto pronto ad accogliere nel suo fusto altri esemplari di piante, così come la città di Roma, nel corso della sua storia millenaria, ha accolto e continua ad accogliere popoli da tutto il mondo. Ugualmente è stata scelta per essere innestata la pianta della vite, anch’essa molto rappresentativa di Roma e della sua cultura millenaria dato il suo stretto rapporto con il dio Bacco e con la simbologia legata alla religione cristiana.

Le specie scelte da innestare sono quelle rappresentative delle tre comunità più consistenti nel tessuto urbano di Roma: i rumeni con la vite Victoria; i filippini con il ficus benjamina; e i bengalesi con il ficus elastica.

Sono stati scelti tre siti rappresentativi di Roma per piantare il fico e la vite e per effettuare i relativi innesti: il Parco Archeologico di Ostia Antica, le Gallerie Nazionali di Arte Antica Palazzo Barberini, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali – Museo Pietro Canonica a Villa Borghese.

Il progetto si sviluppa grazie alla partecipazione di un gruppo di lavoro composto da giardinieri, botanici, agronomi, storici dell’arte e documentalisti, sotto la direzione dell’artista Paco Cao. Il team ha effettuato la messa a dimora degli alberi e l’innesto delle specie straniere su quelle locali. Seguirà il loro processo botanico per osservare nel tempo la loro compatibilità o meno, nel caso in cui alcuni innesti prosperino e altri falliscano.

I luoghi prescelti per ospitare l’esperimento artistico saranno anche quelli che accoglieranno un evento celebrativo con le comunità di migranti.

Il processo viene documentato nel tempo attraverso fotografie, video e interviste con persone provenienti da un’ampia gamma di contesti, compresi i rappresentanti delle comunità di migranti.

Una presentazione del processo iniziale si è tenuta a Palazzo Barberini il 10 giugno 2023.

 

1 – Romolo, Remo, il fico e la nascita di Roma

2 – La vite e l’antica Roma

3 – Idea dell’intercultura per vedere l’altro e nell’oltre (di Antonello Tolve)

4 – Comunità e luoghi

 

Bibliography
Filmography

 

 

Pieter Paul Rubens, Romolo e Remo (Romulus and Remus), 1612
Musei Capitolini

 

 

Direttore
Paco Cao (artista)
Team tecnico/scientifico
Flavio Tarquini (botanico-Orto Botanico di Roma-docente Università La Sapienza, Roma)
Valentino Casolo (botanico-docente Università di Udine)
Daniele Haver (giardiniere)
Michael Haver (giardiniere)
Gerardo Fernández Medina (agronomo)
Team di documentazione
Daniele Bracci (videomaker)
Emanuele Basso (videomaker)
Roberto Ostuni (videomaker)
Mario Daniele Alonzo (fotografo)
Andrea Pau (fotografo)
Andrea d’Oria (dronista)
Marco Tricarico (dronista)
Nils Astrologo (dronista)
Team accademico
Antonello Tolve (curatore e storico dell’arte)
Carmelo Russo (antropologo-docente Università La Sapienza, Roma)
Daniela De Leo (prorettrice Università La Sapienza)
Francesco Pompeo (docente Università Roma Tre)
Rappresentanti delle comunità di migranti
Oana Boşca-Mălin (vicedirettrice Accademia di Romania/ rappresentante comunità di Romania)
Charito Basa (rappresentante comunità delle Filippine)
Safiquor Rahman (rappresentante comunità del Bangladesh)
Galleria Nazionale – Produzione e comunicazione
Ilaria Mulas (coordinatrice di produzione prima fase)
Giulia Lotti (coordinatrice di produzione prima e seconda fase)
Marta Ferrara (coordinatrice di produzione seconda fase)
Alessio Boi (comunicazione)
Parco Archeologico di Ostia Antica
Alessandro D’Alessio (direttore)
Roberto Crivellaro (assistente tecnico)
Cinzia Morelli (funzionaria archeologa)
Alberto Tulli (funzionario amministrativo)
Gallerie Nazionali di Arte Antica – Barberini Corsini
Flaminia Gennari Santori (Direttrice)
Paola Guarnera (promozione e comunicazione)
Dario Aureli (ufficio tecnico)
Gabriele Mari (ufficio tecnico)
Maura Garofalo (assistente di sala)
Elisabetta Guerriero (assistente di sala)
Maria Francesca Castaldo (promozione e comunicazione)
Simona Baldi (ufficio eventi e cerimoniale)
Annarita Margani (ufficio eventi e cerimoniale)
Paola D’Alessio (assistentiedi sala)
Maria Bonmassar (ufficio stampa)
Museo Canonica
Carla Scicchitano (responsabile mostre e eventi culturali)
Costantino D’Orazio (critico d’arte e curatore/Referente Museo Canonica)
Federica Pirani (curatrice)
Gloria Raimondi (coordinamento e attuazione mostre)
Isabella Toffoletti (coordinamento attività della struttura, relazioni esterne, comunicazione, progetti speciali e intersettoriali)
Antonio Plescia (comunicazione)
Galleria Borghese
Francesca Cappelletti (Direttrice)
Gloria Antonelli (referente)
Musei Capitolini
Claudio Parisi Presicce (sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali)
Federica Papi (curatrice-funzionario Musei Capitolini)