Christian Boltanski, Autel Lycée Chases, 1989

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Trentotto scatole di biscotti in latta arrugginita, otto lampade collegate da cavi neri e sottili, otto riproduzioni fotografiche su lastre di vetro di diverso formato. Con questi elementi Christian Boltanski erige un silenzioso altare alla memoria, sospeso tra equilibrio monumentale e profondo senso di intimità.

I volti affiorano da un abisso che ne ha smangiato e confuso i tratti. Le deboli lampade illuminano e insieme cancellano i visi: bocche e occhi inghiottiti dall’oscurità, sguardi sospesi e sgranati in un buio che diventa metafora universale. Sono otto giovani ebrei, studenti del Lycée Chases nella Vienna del 1931, prima della salita al potere del nazismo.

Il passato si fa presenza tangibile, è la sfida della memoria, tra il dolore della perdita e la possibilità della speranza.

 


Christian Boltanski, Autel Lycée Chases, 1989
L’opera di Christian Boltanski è in prestito dal Mart – Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto alla Galleria Nazionale