AL VIA LE SERATE DI “RIFLESSIONI SULLE CANCELALTURE”
Roma 14 maggio 2024 – Si è svolta ieri la prima serata di “Riflessioni sulle Cancellature” dedicate all’artista Emilio Isgrò, per inaugurare un ciclo di eventi che animeranno i dibattiti culturali alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea. Tutto nasce da un’idea della direttrice della Galleria Cristina Mazzantini, che apre al pubblico il museo non solo come luogo di memoria e conservazione del patrimonio artistico ma anche come spazio di rigenerata produzione culturale.
“Le cancellature sono gesti epici ed etici che sostengono la memoria anziché cancellarla”, ha detto la direttrice Cristina Mazzantini, durante il discorso di apertura sulla poetica di Emilio Isgrò. “Sono come i tagli di Fontana” una delle riduzioni della pittura del ‘900, come afferma Marco Bazzani”, ha precisato Mazzantini. Sono intervenuti i relatori Fausto Bertinotti, Alessandro Giuli, direttore del MAXXI, Renata Codello, segretario generale Fondazione Mario Cini e l’architetto e scultore Mario Botta.
“Cancellare per me era evidenziare un problema e non accantonarlo”, ha detto Emilio Isgrò nel dibattito. “Avevo vent’anni quando feci la mia prima cancellatura ed ero spaventato. Ma l’artista anche quando è solo e ha paura non ha mai paura di dire la verità”. Oggi si celebrano i 60 anni delle Cancellature di Isgrò che ha voluto ricordare i momenti storici e personali più salienti del suo percorso artistico.
Il direttore del MAXXI Alessandro Giuli ha commentato l’impegno morale e sociale di Isgrò per l’istallazione, progettata con Mario Botta, per proprio museo che ripropone le tavole bibliche dei Dieci comandamenti, come fondamento della società civile, lasciando in evidenza solo il quinto comandamento: Non uccidere.
“Non uccidere è la cosa più rivoluzionaria che si possa dire nel nostro tempo – ha commentato Fausto Bertinotti – perché questo è il tempo che rende ordinaria l’uccisione”. In riferimento alla guerra in corso in Ucraina Bertinotti ha lanciato un messaggio di pace citando due volte il Pontefice in merito all’Apocalisse in corso. “La strage è entrata nella quotidianità della nostra vita e i tamburi della guerra hanno egemonizzato il linguaggio. Questa sottrazione che ci viene proposta da Isgrò è un’operazione straordinaria, artisticamente e culturalmente. Non uccidere è la possibilità concreta e necessaria per l’umanità in un tempo che è il tempo dell’Apocalisse”.
“La cancellazione delle leggi raziali come le grandi cancellazioni del mappamondo, ci obbligano a una riflessione e a un rispetto infinito verso i vinti”, ha detto Renata Codello.
Le Cancellature come gesto di “ribellione pacifica” per l’architetto Mario Botta che sono “una lezione di bellezza e di civiltà”.