Arte & Psicoanalisi

  • Pubblicato da xister Reply Il 19 gennaio 2023 alle ore 3:44 pm

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea in collaborazione con la Società Psicoanalitica Italiana ha avviato il progetto Arte e Psicoanalisi, un ciclo di incontri che propongono focus di approfondimento su artisti e mostre temporanee, affrontando le varie tematiche che emergono di volta in volta con la lente della psicoanalisi e proponendo spunti di riflessione.

Questi incontri, pensati come un dialogo aperto tra psicoanalisti e storici dell’arte, vogliono essere momenti di scambio in cui anche il pubblico può contribuire attivamente alla discussione.

 

HOT SPOT: sguardi sull’Antropocene
in collaborazione con la Società Psicoanalitica Italiana

Domenica 19 febbraio alle 11 in Sala delle Colonne

Intervengono
Alfredo Lombardozzi, antropologo e psicoanalista Società Psicoanalitica Italiana
Giovanna Coltelli, storica dell’arte – Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Domenica 19 febbraio, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea si terrà un nuovo incontro del ciclo Arte e Psicoanalisi realizzato in collaborazione con la Società Psicoanalitica Italiana, questa volta dedicato a HOT SPOT. Caring for a burning world, la mostra curata da Gerardo Mosquera che pone l’attenzione sul fallimento della società moderna di fronte allo scenario di una natura in grande sofferenza, mentre riunisce le molteplici reazioni a queste condizioni da parte di 27 artisti provenienti da tutto il mondo, attraverso la forza poetica dell’arte.

L’incontro condotto da Alfredo Lobardozzi insieme a Giovanna Coltelli è occasione per discutere del tema cruciale dei cambiamenti climatici collegati alla grave crisi ambientale a cui stiamo assistendo, attraverso il verificarsi di eventi sempre più estremi in diverse zone geografiche del pianeta. Dal punto di vista psicoanalitico, vediamo emergere alcune dinamiche, in termini psicosociali, orientate ad atteggiamenti che potremmo definire difensivi, in relazione ad angosce relative al danno che viene inflitto dall’azione dell’uomo alla natura nell’epoca geologica che viene definita Antropocene.

Siamo colti allo stesso tempo da un forte senso di colpa e di impotenza rispetto a processi, che avvengono al di fuori del nostro controllo, con la consapevolezza, però, che ognuno di noi, anche se in piccola parte, contribuisce a suo modo ad inquinare la terra. Sappiamo anche che c’è un significativo rischio per le generazioni future di andare incontro a problemi di sopravvivenza dovuti al forte squilibro che si è creato nel rapporto uomo-ambiente. Meccanismi di negazione e diniego vengono posti in atto per fronteggiare queste angosce sia a livello individuale, che sociale e di gruppo. Per non parlare delle politiche esplicitamente negazioniste da parte di alcuni governi, che compromettono gli accordi sul clima, raggiunti con difficoltà e già di per sé insufficienti a fronteggiare la gravità della situazione.

Di fronte ad un atteggiamento diffuso che lo scrittore anglo-indiano Amitav Gosh ha definito ‘La grande cecità’, è prezioso il contributo della mostra HOT SPOT e degli artisti che vi partecipano. Dall’insieme delle loro opere compare una forte denuncia che rompe non tanto il silenzio sul tema, quanto una sorta di assuefazione ad un discorso fatto di continui riferimenti alla necessità di favorire provvedimenti politici ed economici e stili di vita finalizzati a fronteggiare la crisi ambientale senza, però, metterci veramente in contatto con la gravità della situazione.

Nella mostra vediamo e percepiamo, a partire dall’immagine del globo incandescente di Mona Hatoum, non solo che “la casa brucia”, ma che la vita di molte popolazioni, di specie animali e vegetali già è fonte di sofferenza, spaesamento e fratture traumatiche nella relazione uomo-natura.

Come nel lavoro psicoanalitico il sogno consente di rappresentare la tensione dell’inconscio nei suoi aspetti individuali e collettivi in relazione alle condizioni critiche che stiamo vivendo, nel lavoro degli artisti, che espongono nella mostra, cogliamo un messaggio corale che raggiunge i sensi e ci propone un’estetica dello svelamento, che attira lo sguardo sulla drammaticità di quelle fratture senza, però, cedere ad un senso di rassegnazione privo di speranza.

 

La mostra HOT SPOT è visitabile fino a domenica 26 febbraio

 

Gli incontri passati

Il realismo visionario di Domenico Morelli. Da Gli ossessi a Le tentazioni di Sant’Antonio

Martedì 24 gennaio, ore 17.30
Sala delle Colonne

Intervengono:
Andrea Baldassarro, psichiatra e psicoanalista Società Psicoanalitica Italiana
Chiara Stefani, storica dell’arte – Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

In occasione della mostra Domenico Morelli. Immaginare cose non viste, a cura di Chiara Stefani con Luisa Martorelli, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea organizza un nuovo incontro in collaborazione con la Società Psicoanalitica Italiana all’interno del ciclo Arte e Psicoanalisi, alla scoperta del “realismo visionario” dell’artista attraverso la lente della psicoanalisi.

Il crudo realismo dell’opera Gli ossessi rimanda al tempo sempre attuale degli emarginati, dei devianti, dei folli e degli esclusi, cui a volte si volge lo sguardo benevolo del Cristo come per riammetterli nella comunità umana. All’altro estremo, il realismo simbolico del dipinto Le tentazioni di Sant’Antonio evoca il conflitto perenne non solo del mistico, ma dell’uomo comune, tra il desiderio e la spinta pulsionale da un lato ed i divieti intrapsichici e le costrizioni sociali dall’altro.

“Morelli era come il vero artista deve essere”, dice di lui il pittore e amico Edoardo Dalbono, “cioè sapeva quello che non sapeva, e vedeva ciò che non aveva mai visto”: questa frase potrebbe essere intesa come un ulteriore incontro di opposti. Non solo il “so di non sapere”, massima socratica che fonda il nostro (non) sapere occidentale, ma anche il “non so di sapere”, che segna la conquista psicoanalitica dei territori dell’inconscio.

Ad approfondire Domenico Morelli e la sua arte, una conversazione aperta tra Chiara Stefani, storica dell’arte della Galleria Nazionale, e Andrea Baldassarro, psichiatra e psicoanalista con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psychoanalytic Association.

La mostra Domenico Morelli. Immaginare cose non viste è visitabile fino al 29 gennaio 2023.