- Il 25 maggio 2020 alle ore 5:47 pm
Post dissipatio
di Francesca Palmieri
Nel romanzo di Guido Morselli Dissipatio H.G. un uomo sopravvissuto a un tentativo di suicidio si ritrova unico testimone dell’improvvisa scomparsa del genere umano e racconta l’evento soprannaturale che in una notte ha dissolto nell’aria ogni persona sulla terra.
Sospeso tra il metaforico e il post-apocalittico, il racconto germoglia di immagini di un mondo che sopravvive alla scomparsa dell’uomo e lo fa tutto sommato senza grandi difficoltà. Il difficile è piuttosto conciliare la dissipatio di tutti con la permanenza di uno, il singolo evento soprannaturale con la quotidianità che scorre indifferente nella miriade di piccole cose, lo scorrere del tempo con la sua percezione.
Tutto è doppio: la sparizione misteriosa convive-e-insieme-altera le leggi della fisica, il tempo rallenta-e-insieme-precipita, il genere umano si dissolve e un solo individuo rimane, i corpi evaporano eppure ogni particella dispersa mantiene la propria energia originaria. Il superstite – eletto o dannato – e le particelle disperse sono, ciascuno a suo modo, isolati. Eppure mantengono, ciascuno a suo modo, la possibilità di vedere il mondo intero in un granello di sabbia e l’eternità in un’ora.
Il termine dissipatio non è casuale. Non è propriamente scomparsa, ma piuttosto una dispersione priva di principio, un’evaporazione con un inizio e una fine nient’affatto chiari, così come la scelta e la presunta provenienza della parola stessa, dissipatio, nel racconto di Morselli.
Dissipare ha però anche a che fare con la ricchezza e con la materia, così come con il tempo e il senso che gli attribuiamo, con la cultura, il pensare, l’agire.
La dissipatio insomma, non è che un antefatto. E qui siamo sulla vertigine dell’immaginare la post dissipatio.
Se dissipare è allentare un legame tra particelle, in questa post dissipatio stiamo andando alla ricerca di quella energia rilasciata. Quali erano i legami? E che forma vorremmo avessero adesso? Nel ripensare il presente stiamo già riformando il futuro.
Per immaginare delle forme di post dissipatio, nove artisti, musicisti e scrittori hanno accolto l’invito a rileggere, ripensare, ribaltare il racconto. Le loro immagini, voci e parole intercettano il testo lì dove si sospende, ne seguono le traiettorie e ne immaginano nuovi sviluppi.
Nove brani del testo Dissipatio H.G. allacciano le immagini di un tempo presente-passato con le visioni di un futuro-presente. Perché spetta a noi interpretare se siamo gli eletti o gli esclusi, e la differenza non è da poco.
Con i contributi di: Chiara Bettazzi, Benni Bosetto, Ilaria Bussoni, Luca Gioacchino Di Bernardo, Paola Dubini, Elisa Muliere, Lavinia Siardi, Davide Tranchina, Eugenio Tattoli.
Chiara Bettazzi – Diary 2012/2020
Lavinia Siardi – voce e pianoforte
Davide Tranchina – Strada stellare
Luca Gioacchino Di Bernardo – Post dissipatio
Elisa Muliere – Non lo sopporto
Ilaria Bussoni – Loro. Profezie su un mondo che non c’è