Geneviève Fraisse alla Galleria Nazionale

  • Pubblicato da xister Reply Il 5 settembre 2019 alle ore 6:46 pm

Geneviève Fraisse è una raffinata signora della filosofia, meritevole di trovare il più largo ascolto anche in Italia. È conosciuta come storica del pensiero e del movimento femminista, come si sa in larga parte molto critico nei confronti delle istituzioni patriarcali, ma, nonostante la contraddizione, Fraisse ha perseguito un dialogo conflittuale con le istituzioni democratiche della rappresentanza, tanto da ricoprire il ruolo di parlamentare europea dal 1999 al 2004.

Si può pensare che questa esperienza le abbia dato materiale ulteriore per approfondire la sua ricerca sulla “democrazia esclusiva”, un geniale sintagma che ha coniato per qualificare le forme istituzionali generate dalla Rivoluzione Francese, il cui onore storico si nutre del concetto di “uguaglianza”, termine inclusivo, per sua natura.

Ma da sempre Geneviève Fraisse ha coltivato con cura la vocazione filosofica, “resistendo”, come afferma spesso, alla volontà misogina di escludere le donne dall’esercizio del pensiero. Nella sua ostinata e vincente sfida alla misoginia, si trova in compagnia di grandi nomi come María Zambrano, che si era vista sbarrare la strada dalle “categorie” aristoteliche in un’aula universitaria in cui forse era la sola donna. Come Hannah Arendt che non poteva o non voleva considerarsi filosofa, come altre che anche oggi si vedono cambiare in Wikipedia il nome “filosofa” nel più accettabile “filosofo”. Fraisse è una sostenitrice dell’idea che il sessismo non consista nella discriminazione, come si crede comunemente, quanto piuttosto nella squalificazione, nel disprezzo, perfino nella ripugnanza suscitata dal pensiero delle donne, tutti atteggiamenti che generano a cascata una grande quantità di ingiustizie.

Come storica del pensiero femminista ha lavorato sul conflitto tra i sessi epistemologicamente e politicamente, dichiarando di non voler diventare una teorica del movimento delle donne. La sua indagine, imprescindibile, si è sviluppata seguendo tre piste principali: la genealogia della democrazia; i concetti che sostengono le pratiche dell’emancipazione e della sovversione; la problematizzazione filosofica degli oggetti di pensiero sesso/genere.

Tutto questo si riassume nel suo costante impegno mirante a come pensare l’uguaglianza dei sessi, da non intendersi mai come uguaglianza “tra” i sessi.

 


Il mondo è sessuato (Nottetempo, 2019) verrà presentato alla Galleria Nazionale martedì 10 settembre, ore 18
Intervengono Annarosa Buttarelli, Elettra Stimilli e Geneviève Fraisse

 

Quando ci si interroga sulle pratiche del femminismo contemporaneo e sulla sua capacità sovversiva, Geneviève Fraisse interviene per mettere in guardia l’agguato continuo che le donne subiscono da parte del “politicamente corretto” che si nasconde dietro il dito della cittadinanza universale completata nel tempo. Anche l’“uguaglianza” raggiunta è un ritornello che nasconde le astuzie del “dominio”, alle quali la filosofa suggerisce di sottrarsi con questa pratica: “ad astuzia, occorre rispondere con doppia astuzia”. Invece, riguardo ai movimenti femministi attuali, la Fraisse mostra un interesse profondo. Lo si vede nel modo in cui ha risposto alla domanda di una giornalista che le chiedeva un giudizio sul #MeToo:

Ho analizzato il movimento #MeToo come la rivolta di un corpo collettivo e non solamente come la protesta di corpi individuali. È stato un evento politico che ha denunciato la pretesa della disponibilità del corpo delle donne, indicando così l’esistenza nascosta di un contratto sessuale che sta al di sotto del contratto sociale. Non si tratta tanto del diritto del padre (del patriarcato in senso stretto), quanto piuttosto dell’impensato dello statuto delle donne nel futuro contratto sociale che ècosì indicato […]. La domanda di uguaglianza, evidente nella rivolta #MeToo, sembra sempre, ieri come oggi, inascoltabile, come se fosse più́ facile privilegiare le analisi teoriche del dominio maschile piuttosto che quelle dell’emancipazione delle donne.

 

E riguardo alla domanda: che cosa bisogna fare, oggi?, Geneviève Fraisse risponde:

Bisogna ancora oggi lottare per fuoriuscire dal campo dei saperi costituiti, dalla storia; bisogna forzare la porta per comprendere finalmente che la storia è sessuata, che la differenza dei sessi è una differenza storica, e che noi dobbiamo pensare con la sessuazione del mondo, del mondo politico. Altrimenti, saremo incessantemente rinviate al ritornello del “medesimo”, cioè all’esclusione dalla storia e dal pensiero che si sta scrivendo. Siccome non abbiamo scelta, bisogna accettare il disagio e l’assenza di certezze. Si sta maldestramente cercando un’ortodossia […] mentre è meglio assumersi dei rischi.

 

Testo di Annarosa Buttarelli

Il testo è un estratto della prefazione del libro di Geneviève Fraisse Il mondo è sessuato (Nottetempo, 2019)