- Il 21 maggio 2017 alle ore 1:40 pm
L’ arte sacra è una componente imprescindibile dell’Islam: è una testimonianza dell’unità divina, uno strumento per accedere alla sua luce. Gli arabeschi, speculazione geometrica e rappresentazione materiale degli impalpabili ritmi della natura, costituiscono una delle arti tradizionali islamiche. Ancora più che ornamento sono fonte di spiritualità, il rinnovarsi della rivelazione attraverso e oltre l’esperienza sensibile. Il 9 e il 10 maggio si sono svolti alla Galleria Nazionale due workshop tenuti dalle artiste Shaheen Kasmani e Ayesha Gamiet, protagoniste del progetto Una Moschea per Roma?
Il laboratorio si è svolto come un corso pratico e teorico di arabeschi, dove i partecipanti sono stati introdotti al loro significato simbolico e cosmologico ‒ simmetria e armonia, ritmo e immaginazione.
Artista e insegnante, Shaheen Kasmani ha studiato Arti Tradizionali Islamiche presso la Prince’s School of Traditional Arts, specializzandosi nelle tecniche di disegno tessile, dentro e oltre la tradizione. Ispirata dalla letteratura postcoloniale, la sua arte esplora le relazioni tra simmetrie, spiritualità e radici culturali.
Laureata in Studi Orientali alla University of London, specializzata in Arti Tradizionali presso la Prince’s School of Traditional Arts e insegnamento delle arti alla University of Cambridge, Ayesha Gamiet è una artista visiva ed educatrice. Studiosa di manoscritti miniati e motivi floreali, lavora tra il Regno Unito, Malesia e vari paesi arabi, con numerose esperienze di insegnamento alla Prince’s School of Traditional Arts, al Qatara Cultural Village, alla House of Traditional Arts di Jeddah e a Medina.